Social Network e visibilità aziendale

di | Aprile 30, 2020

I social media sono entrati nella vita di tutti i giorni della maggior parte delle persone, basti pensare che, secondo l’analisi Digital in 2016 effettuata dall’agenzia internazionale We Are Social, solo in Italia circa 28 milioni di persone (poco meno della metà dei 59 milioni di abitanti della Penisola) si possono definire utenti social media attivi. È facile pensare che la maggior parte di questi utenti utilizzi il profilo social come divertissement, come album di ricordi o come linea di contatto con amici e conoscenti creduti persi da tempo, tuttavia molte aziende e altrettanti liberi professionisti, soprattutto in tempi recenti, hanno compreso l’importanza del canale social per farsi conoscere, raggiungere nuovi clienti e mantenersi in contatto diretto con loro. I social network sono infatti diventati estremamente utili per fare attività di marketing, grazie alla loro capacità di raggiungere vaste fette di pubblico e di ampliare così la visibilità di un sito internet o di un blog.

In questo articolo fornirò alcuni brevi spunti per aiutare ad aumentare la visibilità della propria attività, perché si tratta di un argomento molto vasto e non facilmente sviscerabile in un singolo articolo. Il consiglio migliore che posso dare, dopo aver letto quanto segue, è di guardarsi attorno e prendere spunto da ciò che fanno gli altri, ma soprattutto, per un risultato ancora migliore, di fare riferimento ad un professionista del settore che sicuramente saprà indirizzare verso soluzioni più consone ed efficaci per l’azienda.

La visibilità

Indubbiamente, l’attività di SEO rimane fondamentale e preponderante per fornire ad un sito un buon posizionamento sui motori di ricerca, mezzo più utilizzato per trovare ciò che interessa, ma i social sono un rinforzo ottimale, adatto a catturare l’attenzione degli utenti da una prospettiva diversa rispetto all’uso di Google o Bing in quanto ottimi strumenti per veicolare il traffico dai profili o dalle pagine business ai siti web corporate (e viceversa). Infatti, sempre secondo il già citato rapporto di We Are Social, mediamente un utente si connette alle piattaforme Social più diffuse per circa due ore e mezza al giorno da qualsiasi dispositivo, sia mobile che fisso; considerato che in questo lasso di tempo ogni utente scorre la propria bacheca in cui compaiono diversi post, immagini, video e notizie dei suoi contatti e delle pagine che ha deciso di seguire, oltre a tutto questo, compariranno anche annunci e banner promozionali di prodotti o servizi che potrebbero essere di suo interesse, è molto importante dare peso alle campagne di inserzioni pubblicitarie a pagamento ben targettizzate, da effettuare direttamente sui Social Network. Tenendo presente quanto appena detto, è facile comprendere il vantaggio per il proprio business: se infatti l’annuncio colpisce l’utente, esso può decidere di visitare il sito aziendale collegato oppure potrebbe cliccare sul banner ed essere così immediatamente indirizzato su di una precisa pagina di e-commerce dell’azienda (la landing page). Quando questo avviene, il traffico di contatti interessati a conoscere l’azienda ed i prodotti o servizi che offre aumenta notevolmente. Inoltre, è importante essere presenti e molto attivi sui Social perchè, sebbene Google abbia dichiarato che non c’è un diretto collegamento tra segnali social e SEO, nel lungo termine la strategia social può aumentare la visibilità di un brand e questo si traduce in ultima analisi in un miglioramento dell’autorità del suo sito web aziendale. Il risultato? Un posizionamento migliore sui motori di ricerca. Inoltre, l’utilizzo di un Social non preclude assolutamente anche l’uso degli altri, anzi! Per avere risultati ancora maggiori si dovrebbero utilizzare diversi Social, collegando le diverse pagine (ognuna a sua volta opportunamente collegata al sito aziendale) fra di loro e programmare campagne di Social Media Marketing utilizzando tutti i canali così creati.

Il content marketing

Nell’ormai lontano 1996 Bill Gates scrisse un saggio dal titolo Content is King, pubblicato sul sito web di Microsoft. L’incipit dello scritto recita: “Content is where I expect much of the real money will be made on the Internet, just as it was in broadcasting.” – “Il contenuto è dove mi aspetto che verranno fatti più soldi su Internet, proprio come accadeva nelle trasmissioni radiotelevisive.”

E Bill non si sbagliava di certo, infatti il content marketing è una delle risorse più raffinate che un’azienda o un libero professionista ha a disposizione per ottenere un posizionamento ottimale in SERP, per acquisire lead qualificati e per aumentare il proprio pubblico. Basti pensare che Curata, piattaforma statunitense che facilita la produzione di contenuti per i brand, in un sondaggio ha rilevato come il 60% delle aziende americane tra quelle intervistate nel 2016 ha assunto un responsabile della strategia dei contenuti editoriali.

Il content marketing non è altro che la creazione e la condivisione di contenuti informativi, utili e interessanti che risultino attrattivi per i potenziali clienti. In tandem con una buona divulgazione sulla propria rete di pagine e profili Social, una campagna di content marketing ben impostata catturerà l’attenzione dell’utente e lo indirizzerà sul sito dove potrà scoprire maggiori dettagli sulla storia aziendale, sui prodotti disponibili e non da ultimo, fare acquisti. Un unico contatto col potenziale cliente non è tuttavia sufficiente, occorre continuare a rinforzare la connessione tra questo e l’azienda proseguendo a creare contenuti di qualità in modo che l’utente si ricordi e torni sul sito: un contenuto interessante, ben scritto, ben realizzato, ben ottimizzato e postato regolarmente può far ottenere ottimi risultati.

Gli influencer

L’influencer marketing è un tipo di marketing ormai radicato saldamente nei Social network; si basa su alcune persone ingaggiate dai brand per divulgare un messaggio aziendale presso i propri follower. Vincenzo Cosenza, uno fra i massimi esperti italiani di social media marketing, definisce l’influencer: “[…] una persona capace, con la propria attività online, di incidere sulle decisioni di acquisto dei propri pari (centinaia, migliaia o più), sempre più impermeabili ai messaggi pubblicitari tradizionali.” Non è una novità, parecchi brand hanno fatto leva sull’appeal delle celebrità per vendere i propri prodotti già dagli albori della televisione, tuttavia con l’avvento dei social network c’è stato un decisivo aumento di questa tendenza tanto da trasformare il ruolo di influencer in un vero e proprio lavoro, basti pensare alle numerosissime fashion blogger, l’arcinota Chiara Ferragni su tutte.

Si tratta sicuramente di una strategia interessante ed efficace per farsi conoscere dal pubblico e per innescare logiche virali.

Il viral marketing

Si parla di viral marketing per indicare una singolare tipologia di marketing che fa leva sul passaparola online. Fulcro di questo tipo di marketing è l’idea, che deve essere assolutamente originale e coinvolgente per sua natura o per contenuto; con essa, i messaggi di marketing legati all’impresa, alla marca o al prodotto saranno diffusi in maniera esponenziale, come, appunto, una sorta di virus. Se infatti l’dea risulterà interessante per un utente, egli la condividerà e diffonderà ai suoi contatti e quest’ultimi ad altri ancora e così via. Questo fenomeno è possibile grazie ad Internet ed ai Social Network in particolare alla loro intrinseca capacità di diffondere contenuti in modo semplice ed istantaneo.

Queste sono solo alcune possibilità di farsi conoscere via Social, come si diceva, le regole cambiano spesso e una strategia non può andare bene per tutti. L’unico modo per trovare la propria è capire quali risultati si vuole raggiungere, studiare un percorso e provare, riprovare e riprovare!

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